Dalle buche continue nelle strade della capitale, al degrado esistente nelle stazioni ferroviarie, alla carenza di ogni sicurezza, ai nomadi che scorrazzano in macchina a 180 all’ora travolgendo le persone, allo scandalo di mafia capitale e di altro ancora oggi sotto l’amministrazione Marino, si aggiunge un ulteriore elemento di illegalità nell’area della nuova Fiera di Roma che può raffigurarsi come un blocco di pubblico servizio. In occasione di un importante evento realizzato alla Fiera, i responsabili dell’ente permettono solo ai taxi aderenti ad una nota centrale radiotaxi di entrare nell’area per prelevare utenti che ne hanno bisogno impedendo alla maggioranza dei tassisti romani di poter fornire il servizio. La Fiera di Roma è un ente a totale partecipazione pubblica che non può attuare atteggiamenti discriminatori nei confronti del trasporto taxi. Il servizio taxi è un servizio pubblico che deve essere erogato all’utenza nel miglior modo possibile e dando il massimo dell’offerta utilizzando tutti i vettori in servizio senza alcuna discriminazione.
In questa ottica occorre che sia i vertici dell’ente, che le autorità preposte all’applicazione delle leggi intervengano per ripristinare la legalità. Nel deserto della giustizia e nel proliferare dell’abusivismo che avviluppa la Capitale d’Italia ora abbiamo anche chi decide chi deve lavorare e chi no fra gli addetti di un servizio pubblico quale i taxi, che nell’interesse dell’utenza deve essere offerto al massimo delle capacità.