RIFUGIATI, GHERA-MORI: “ANCORA BUGIE E SUPERFICIALITÀ SU PROFUGHI A ROMA”.

“Non è ancora terminata l’estate a Roma, che in tema di business dell’accoglienza è già iniziata invece la vera e propria stagione delle vacche grasse. Da pochi giorni è infatti scaduto il termine ultimo per la ‘manifestazione di interesse’ che la Prefettura di Roma ha destinato a tutti coloro che avessero la possibilità di adibire piccole strutture a centri di accoglienza, senza richiedere alcuna esperienza in tema di accoglienza e competenza di materia di integrazione e sociale. Dal momento della pubblicazione, e probabilmente anche prima, è stato un susseguirsi di affannose ristrutturazioni e riqualificazioni di edifici o gruppi di appartamenti che un certo numero di privati, per lo più costruttori, erano stanchi di vedere sfitti o comunque non adeguatamente produttivi. Questo aspetto è inquietante dal momento che appare evidente che, allo stato, non esiste alcuna strategia di gestione dell’accoglienza su Roma e chiunque, oggi, può improvvisarsi ‘signore dei rifugiati’ per poterne ambire il tesoretto.

I cittadini e comitati di ogni zona della Capitale ci hanno inviato numerose segnalazioni poiché sono preoccupati per quello che sta per succedere. La cattiva gestione di questo ‘bando’ ha allarmato tanti, tra cui i residenti del Consorzio “Case e Campi” presso la Giustiniana i quali ci hanno confermato la voce che girava insistentemente. Il proprietario del tristemente noto ‘Residence Via Tagliaferri’ che già fu destinatario degli sfollati del “Residence Roma”dal 2006 al 2007, avrebbe reso disponibile l’immobile per l’arrivo di richiedenti protezione internazionale. L’area è però già oggetto di destinazione di ‘emergenza abitativa’ dal 2014 presso gli appartamenti di un noto costruttore e gestiti attraverso la coop capofila di ‘Mafia Capitale’, Eriches 29. Pensare di poter inserire altre situazioni di forte criticità sociale in un’area che non ha ancora visto terminare le opere di urbanizzazione, appare, se non disdicevole e inopportuno, quanto meno ancora una volta superficiale. Per questa ragione auspichiamo che si valuti con molta attenzione l’opportunità di questa scelta, altrimenti si rischia di creare nuovi disagi sociali come ha fatto Marino in questi due anni e mezzo nelle periferie romane. I romani hanno perso la fiducia nella credibilità delle istituzioni comunali e governative, basti pensare che ad oggi 18 settembre, sono ancora presenti presso l’Hotel Point presso via Flaminia 988 i cinquanta richiedenti protezione internazionale che, nonostante le promesse, non sono stati mai spostati. Come Fdi-An ribadiamo ancora la nostra ferma contrarietà all’immigrazione selvaggia che Marino e il Governo hanno portato a Roma. Un’invasione di cui la sinistra è responsabile tant’è che ancora oggi a pochi giorni dall’inizio delle scuole (a venti metri dall’Hotel esiste la scuola elementare Grottarossa in Via di Valle Vescovo) l’hub temporaneo per il trasferimento dei profughi si sta trasformando in un vero e proprio centro permanente. Il tutto spttp il naso del presidente del XV Municipio che, nonostante la sua sede sia a pochi metri, non ha mai dimostrato di aver capacità di partecipazione alle scelte prese dal Campidoglio nel suo territorio in tema di accoglienza”.

E’ quanto dichiarano in una nota congiunta gli esponenti di Fdi-An, Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio e Giorgio Mori rappresentante del Dipartimento Immigrazione Roma.

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