“Abbiamo notato che quando il sindaco dimissionario è in evidente difficoltà adotta biechi escamotage per uscire dall’angolo, e utilizza l’insulto per sparigliare le carte e tentare di spostare l’obiettivo. E’ accaduto in occasione dell’inaugurazione di un tratto della Prenestina bis dove ad Fdi-An, intervenuta insieme ai cittadini di Tor Sapienza gli aveva fatto notare stava tagliando il nastro su un’opera avviata dalla precedente amministrazione, è stata rivolta l’accusa ‘voi rappresentate la mafia’, e per questo si è beccato una querela per diffamazione. Oggi invece probabilmente stretto alle corde sulla vicenda degli scontrini, anche perché inchiodato dall’esposto presentato in Procura proprio da Fdi e dall’attività svolta dalla commissione Trasparenza di Roma Capitale, torna ad offendere accusandoci di essere ‘persone in malafede o ignoranti’.
A questo punto ci chiediamo: ma se, come dice Marino stesso, non è stato lui a firmare i giustificativi relativi alle spese, disconoscendone quindi la firma, per quale motivo all’indomani del nostro esposto ha pubblicato sul sito di Roma Capitale tutti gli scontrini? Perché non se ne è accertato prima e solo adesso scarica la vicenda nelle responsabilità della sua segreteria? La toppa è peggio del buco, e se davvero Roma è in mano ad uno staff di segreteria anziché essere governata da un sindaco, allora vuol dire che le pezze d’appoggio tirate fuori dal ‘giramondo’ confermano, ancora una volta, che Marino è inadatto ad amministrare la Capitale. Vuole verificare se ha ancora maggioranza? Roba che non ha verificato nemmeno scontrini, Marino abbia almeno il buon gusto di tacere”.
E’ quanto dichiarano in una nota congiunta gli esponenti di Fdi-An, Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio e Lavinia Mennuni consigliere capitolino e presidente della commissione Trasparenza di roma Capitale.