Mentre la sinistra in Campidoglio approva a mozzichi e bocconi la delibera relativa al nuovo contratto di servizio di Atac, la municipalizzata si avvia ad uno storico e pesantissimo crac finanziario grazie alla dissennata gestione targata Marino. Come Fdi-An denunciammo in più occasioni, anche a mezzo stampa, quanto stava avvenendo alle casse di Atac, dove venivano erogati a pioggia super bonus e mega stipendi ai dirigenti, come addirittura l’assunzione del nuovo capo del personale De Paoli assunto senza concorso a 230 mila euro l’anno vicenda che abbiamo portato alla Corte dei Conti, mentre contro i dipendenti si abbattevano invece le procedure di mobilità avviate con la ex legge 223/91. Non solo, da quanto ci risulta sembrerebbe che, dalle linee guida del bilancio approvate nell’ultimo Cda, l’attuale gestione Atac rientri nell’articolo 2447 il quale prevede che se per la perdita di oltre un terzo del capitale questo si riduce al disotto del minimo stabilito dall’articolo 2327, gli amministratori o il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza devono convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale e l’aumento del medesimo. Di fatto, l’azienda dovrà essere nuovamente ricapitalizzata da Roma Capitale.
È evidente che qualora tale notizia corrispondesse al vero, oltre che provare l’assoluta gestione fallimentare dell’attuale management, ci chiediamo come l’attuale amministrazione intenderà procedere al fine di evitare il fallimento della società. Come Fdi-An lanciammo il sospetto, oggi giustificato, che a nostra avviso era in atto una manovra predeterminata per distruggere e dissanguare Atac, per poi magari regalare il ricco mercato del trasporto pubblico romano a qualcuno. Una sorta di ‘tempesta perfetta’ confezionata ad arte che nasconde tutte le logiche di quella privatizzazione strisciante che, se davvero in atto, sarebbe una sciagura per la città e per la collettività. Nel frattempo assistiamo ad servizio sempre più scadente, con una forte riduzione delle corse e con il linciaggio, senza precedenti, dei macchinisti e di tutti i dipendenti. E’ inaccettabile che i romani e i lavoratori di Atac continuino a pagare i risultati della pessima gestione firmata sinistra.