Quanto accaduto in Fondazione Musica per Roma con le nomine di Regina, Noriega e Caltagirone è incredibile quanto illegittimo. Se da una parte infatti è surreale che un sindaco dimissionario si permetta di nominare i membri del nuovo Cda, dall’altra si tratta di un atto irregolare perché non formalizzato attraverso un doveroso passaggio in commissione Cultura la quale, in tal senso, ha parere obbligatorio. Oltre all’incongruità del Cda, sono state compiute anche altre anomalie come la ripartizione delle quote e la partecipazione del presidente di Santa Cecilia, pur essendo senza diritto di voto. In sostanza, siamo in presenza di un’operazione artificiosa che ha comportato, di fatto, la modifica dello statuto della Fondazione Musica per Roma che, al contrario, può essere cambiato solo mediante un passaggio in Assemblea capitolina, visto che si tratta di una società partecipata del Comune. Ma ciò non è stato fatto.
Marino sulla questione Auditorium, oltre a regalare un posto a tavola a quei poteri forti di cui ‘marzianamente’ aveva detto pubblicamente peste e corna, ha fatto solo pasticci: dopo la dimenticanza di firmare la nomina del Cda che da 16 componenti doveva scendere a 5 per legge sopravvenuta ha messo in piedi una manovra macchinosa per trasformare, senza poterlo fare, lo statuto. Una modifica sulla quale vogliamo vederci chiaro e per questo presenteremo un esposto sia alla Prefettura che alla Procura di Roma.