Appena insediati i grillini sbandierarono che avrebbero cominciato la loro consiliatura partendo dalla ricognizione del debito del Comune di Roma, ma dalle dimissioni di Minenna ad oggi sono ancora senza assessore al Bilancio. Tante chiacchiere messe in fila, urlate nelle piazze e condivise sui loro blog, che sanno tanto di fuffa. Roma è ferma, imbrigliata dalle correnti pentastellate, paralizzata da una giunta azzoppata che delibera solo nomine per gli staff del sindaco e da un’Assemblea Capitolina che si riunisce a tempi di lumaca. Oggi ci saremmo aspettati che il sindaco indicasse il nuovo assessore al Bilancio, viste anche le scadenze a breve termine come l’assestamento e il previsionale da approvare entro la fine dell’anno.
Oltre al danno pure la beffa, senza un minimo di rispetto per i romani e per le forze di opposizione presenti in Aula, scopriamo anche che oltre al Bilancio bisognerà nominare un assessore al Patrimonio, visto che il sindaco ha deciso di scorporare le deleghe. Se dopo 90 giorni è praticamente tutto da rifare, a parte i due assessori mancano ancora il capo di Gabinetto, il Direttore Generale di Atac, l’Amministratore Unico di Ama e magari bisognerà sostituire anche la Muraro, tra un anno che si fa?.