L’audizione del neo assessore al Bilancio, ascoltato ieri nell’apposita commissione, è stata una lezione di finanza creativa. La ricognizione delle cosidette ‘voci fantasma’ è una pantomima, anche tutti gli altri precedenti assessori trovarono voci ferme da anni e questo perché si tratta semplicemente di opere pubbliche con risorse già investite e non fondi di spesa corrente. Pertanto, i 70 milioni cancellabili sono un esercizio di fuffa bello e buono. Va detto invece che il piano investimenti abbozzato dall’assessore è scarno, ed è preoccupante che i grillini siano già pronti a tagliare interventi su infrastrutture e decoro urbano.
Non solo salta la riqualificazione di piazza Vittorio, progetto voluto dal centrodestra e poi definanziato da Marino, ma non sarà possibile effettuare nemmeno i lavori di sicurezza idraulica a Castelverde, intervenire sul collettore della Farnesina e ripristinare la scarpata a ridosso del Foro Italico in corrispondenza della pista ciclabile, solo per fare qualche esempio. La vaga bozza sull’assestamento di bilancio è insufficiente e qualche decina di milioni di euro certamente non basteranno per riavviare la città ed intervenire. Altro che ‘voci fantasma’, di fantasma c’è solo la giunta Raggi che a parte una delibera su centurioni e risciò deve ancora portare in aula le linee programmatiche e risolvere emergenza rifiuti.