È allucinante che tutta l’area che va dal Villaggio Olimpico fino allo Stadio Flaminio sia totalmente una discarica a cielo aperto. Tra rifiuti, sterpaglie e accampamenti di fortuna abbiamo trovato solo degrado. Il Villaggio Olimpico, costruito per le Olimpiadi del 1960, è passato dall’essere un modello esemplare di pianificazione urbanistico-edilizia a una zona completamente trascurata – ha dichiarato il capogruppo di Fdi-An in Campidoglio Fabrizio Ghera durante il sopralluogo. Un quartiere dimenticato dal sindaco e dalla sua giunta, basta infatti dare un’occhiata dal viadotto di Corso Francia per avere una fotografia impietosa e complessiva di tanto imbarbarimento per rendersene conto. Così come lo Stadio Flaminio, gioiello d’architettura che è oggi in completo stato di abbandono. È assurdo che uno dei fiori all’occhiello della nostra città e del quadrante di Roma nord versi in condizioni pietose. Non solo l’area adiacente lo stadio è completamente abbandonata ma anche la struttura stessa sta cadendo a pezzi con evidenti segni di deterioramento.
E’ una vergogna che Marino sfregi un bene di interesse artistico e storico sotto tutela, come anche indicato dall’articolo 10 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Occorre una pulizia di tutte le strade e delle aree verdi del Villaggio Olimpico così come serve un piano serio e concreto per riqualificare e rendere fruibile lo stadio Flaminio. Chiediamo al Comune di intervenire d’urgenza, il lassismo di Marino e di questa pessima amministrazione lascia nel degrado interi quartieri della Capitale e non si preoccupa di manutenere strutture di grande pregio storico architettonico come lo stadio realizzato dalla famiglia Nervi” – ha concluso Ghera.
Quella dello stadio Flaminio è una situazione inaccettabile anche per gli esponenti del Progetto Agon, laboratorio formato da professionisti nel mondo dello sport, ingegneri e architetti tra cui fanno parte anche Irene e Lucia Nervi figlie di Antonio Nervi progettista, insieme al padre Pierluigi, dello Stadio Flaminio. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato la portavoce Caterina Galli – è recuperare e valorizzare la struttura per restituire lo stadio ai romani come originariamente era stato pensato dai progettisti.