Più volte come Fdi-An abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla realizzazione del Grab (Grande Raccordo Anulare delle Bici), un progetto scopiazzato dal precedente Grac e inutile sia per la città che rispetto alle vere priorità della ciclabilità capitolina. Dopo quasi tre anni di promesse e annunci del sindaco ciclista sulla mobilità sostenibile la realtà è che le piste ciclabili di Roma sono ancora in evidente stato di abbandono. Come al solito il sindaco e suoi assessori si accorgono in ritardo che le loro proposte fanno acqua da tutte le parte e benché il Grab sia stato sonoramente bocciato anche da molte associazioni ciclistiche, l’assessore alla Mobilità si ostina ottusamente a rivedere il progetto e con la sua ormai proverbiale arroganza dichiara ‘voglio che i ciclisti possano pedalare in sicurezza e non mi importa di quello che dicono le associazioni’. Siamo all’assurdo, questa pessima amministrazione anziché perdere tempo dietro a idee folli come il Grab dovrebbe invece lavorare seriamente per manutenere le piste già realizzate.
Mentre il sindaco gira a buffo la città con la sua bici e con la scorta il Campidoglio ha smantellato vergognosamente da tempo l’ufficio di coordinamento e sviluppo che regolava la ciclabilità, lo stesso che aveva redatto il tanto atteso Piano Quadro, approvato dall’Assemblea Capitolina dalla precedente giunta. I ciclisti sono ancora obbligati a percorrere tracciati pericolosi tra buche, sterpaglie e rifiuti ma Esposito e Marino giocano a disegnare progetti irrealizzabili e inutili alla città.