Se è vero che supposte urgenze come il DDL Zan e la maggiore età del M5S tengono banco occupando i principali salotti politici, è altrettanto vero che altre meno glam ma di oggettiva gravità, non possono passare completamente o quasi sotto silenzio. Di particolare interesse è la truffa ai danni di alcuni cittadini di Nettuno con le case della cooperativa Casa Azzurra finite all’asta. Registriamo il pensiero di Fabrizio Ghera, cons. Regionale in quota a FdI e con l’occasione affrontiamo altri temi di assoluta attualità.
Come è emersa la Concorsopoli Lazio?
La stampa ha dato notizia di assunzioni in Regione fatte ricorrendo alla graduatoria del piccolo Comune di Allumiere, che già stavamo monitorando attraverso un accesso agli atti richiesto dal consigliere comunale locale di FdI, Alessio Sgriscia. Tra i nomi degli assunti a tempo indeterminato in Consiglio Regionale figurano per la maggior parte amministratori, consiglieri, consulenti, dirigenti locali e militanti del Partito Democratico, molti dei quali già erano impiegati dell’Ente con contratti fiduciari. Andando a guardare le carte, c’era qualcosa che non tornava nella compilazione e nella estensione della graduatoria, e sono via-via emerse anomalie nelle procedure concorsuali. Da quel momento abbiamo pressato la maggioranza per ottenere non solo le dimissioni del Presidente del Consiglio, poi arrivate, ma anche quelle degli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza (che ancora attendiamo) e la sospensione in autotutela delle assunzioni. Sempre grazie alle nostre richieste è stata istituita una Commissione Trasparenza permanente. Dopo l’interessamento della Magistratura, il parere legale secondo cui risulta viziata la procedura del Concorso di Allumiere e, dopo le prime audizioni della Commissione, è risultato chiaro che non si trattava di un caso isolato. Questo meccanismo di assunzioni pilotate è in uso da tempo e parte dai piccoli Comuni.
Come s’inquadra questo fatto con la gestione amministrativa di Zingaretti?
Alla luce dei fatti acquisiti e considerando anche l’annullamento dei concorsi per le Asl, ci saremmo aspettati un passo indietro anche da parte del Presidente Zingaretti. Proprio per il duplice ruolo ricoperto, di segretario del PD, oltre che presidente di una Giunta Regionale a maggioranza PD. Un atto dovuto, per rispetto dei tanti cittadini del Lazio che in questi mesi di grave crisi economica generata dalla epidemia hanno perso il lavoro o chiuso la propria attività, che sono stati ulteriormente umiliati dalle assunzioni facili negli Enti Locali e dalle prove di concorso truccate nelle Asl, in barba alla meritocrazia e all’onestà.
Ormai da sedici anni si discute sul futuro del Forlanini, da più di otto Zingaretti è presidente del Lazio, nulla è stato deciso. La condizione di commissariamento della sanità non giustifica, ne spiega più, lo stato di abbandono in cui è stato deliberatamente tenuto. Oltretutto ad oggi, ci sarebbe l’opportunità di chiedere i fondi del Recovery Found e quelli stanziati dalla Ue per la sanità. Ma c’è un ostacolo che la Giunta Zingaretti non rimuove: l’ex ospedale è catalogato nel patrimonio pubblico e la Regione Lazio non si attiva per farlo iscrivere all’uso socio sanitario. Anche nel pieno dell’epidemia, di fronte alle necessità di rafforzare la rete ospedaliera, la Giunta di Sinistra del Lazio ha continuato ad avanzare improbabili proposte di riconversione, incurante delle istanze dei cittadini e delle loro reali esigenze. Non si spiega perché non hanno ascoltato il parere dell’ex primario del nosocomio professor Martelli e di autorevoli esperti di politiche sanitarie, schierati a favore della riattivazione per uso ospedaliero. Come richiesto anche dalla volontà popolare espressa da oltre centomila firme. FdI sostiene da tempo l’opportunità della riqualificazione del Forlanini, come polo delle malattie polmonari, centro di cura e di prevenzione necessario al sistema sanitario pubblico. Sin dagli anni Trenta eccellenza nazionale per le patologie dell’apparato respiratorio.
Alemanno assolto.
La firma del Patto sovranista…
Anche grazie all’impulso di FdI si è compiuto un altro significativo passo per rendere ancora più incisiva l’azione politica della Destra in Europa. Credo che la linea assunta dal nostro partito abbia contribuito ad orientare le scelte anche delle altre forze e sia stata un collante essenziale nel determinare la loro adesione. Poi c’era l’esigenza di comunicare con ancora maggiore chiarezza i valori che ispirano questa alleanza e la presentazione di questo manifesto a più firme, ha fornito un’opportunità mediatica notevole. Il documento smantella le invenzioni della Sinistra sul presunto anti europeismo dei partiti sovranisti del Continente ed indica con chiarezza gli obiettivi che si vogliono perseguire. FdI ha sottoscritto questo patto proprio perché esprime una idea di Europa diversa, che nelle sue politiche sia più vicina all’identità e alle istanze dei popoli, che ridimensioni il potere della burocrazia e l’influenza dei tecnocrati e non riduca la legittima autonomia di governo degli Stati nazionali. Nel manifesto non c’è traccia di uscita dalla UE, né dalla moneta unica. Si propone un Europa nuova fondata su tematiche da sempre patrimonio della Destra italiana. Non quindi un “super stato” che impone il pensiero unico e cancella i valori della nostra civiltà, ma un Europa governata dalla cooperazione tra le diverse nazioni, nel rispetto di cultura, storia, tradizioni, dei diversi popoli.
Come pensate d’intervenire in merito alla scandalosa vicenda delle case della cooperativa Casa azzurra di Nettuno?
Innanzitutto bisogna bloccare la vendita delle case alla asta. Un atto ingiusto e grave perché causerebbe una situazione di emergenza sociale. Quindici famiglie con componenti molto anziani, ultra ottantenni e novantenni, rischiano di dover lasciare la loro abitazione per colpa di un amministratore disonesto. Ho presentato un’interrogazione in cui chiedo alla Regione Lazio di intervenire presso il Ministero dello Sviluppo Economico per evitare la vendita all’asta e per trovare un accordo tra le parti, preservando il diritto di proprietà legittimamente acquisito. Ma se esiste il problema della scarsa trasparenza in alcune gestioni di cooperative, come questo caso dimostra, va affrontato in maniera più approfondita. Ed ho intenzione di porre la questione con forza in Consiglio alla Pisana per chiedere di aumentare i controlli. Le istituzioni devono farsi carico di verificare che non ci siano anomalie nella trasmissione dei muti. Chi accede all’edilizia agevolata ha mezzi economici limitati, fa sacrifici decennali per acquistare la casa da ritrovarsi nella vecchiaia e da lasciare ai figli e la Politica e gli Enti preposti devono garantire che non ci siano truffe ai loro danni.
Elezioni romane, che fa? Vi prende parte?
Insieme ai colleghi del Gruppo Regionale del Lazio ed ai dirigenti della Federazione Romana sono impegnato a sostenere il candidato sindaco Michetti con tanti appuntamenti d’incontro e di ascolto della cittadinanza. Siamo già da giorni attivi nella Capitale e negli altri centri del Lazio in cui si andrà al voto, per dare il nostro contributo alla diffusione dei programmi del partito. Grazie all’apporto dei circoli locali FdI stiamo dando vita ad iniziative di presentazione dei candidati nei Comuni e nei Municipi. Siamo determinati a mettere esperienza, idee, passione e tempo sostenere le liste di Fratelli d’Italia e portare il Centrodestra alla vittoria.
Lo stadio della Roma…
Avevamo detto subito che Tor di Valle non era il luogo adatto e votammo contro. Poi quella scelta è stata approvata dalla maggioranza, ma dopo tanti anni di incompetenza e di scarsa conoscenza dei meccanismi amministrativi, il risultato è che lo Stadio non è stato costruito e non sono state completate le procedure per la revoca del pubblico utilizzo. Oggi a pochi giorni dallo scioglimento del Consiglio Comunale, con l’approvazione del bilancio che incombe, in tempi strettissimi, il Primo Cittadino peggiore della storia di Roma pretende di approvare una delibera che potrebbe costare carissima all’erario comunale. Ma sarà la sua ultima sconfitta. il sindaco Raggi non vede l’ora di portare a casa l’abbandono del sito di Tor di Valle per poter fare propaganda elettorale con l’annuncio di una nuova area. Non le sarà facile ottenere i voti necessari, la litigiosa maggioranza grillina di fatto non esiste più e molti consiglieri M5Stelle saranno titubanti ad esprimersi favorevolmente.
Grazie Consigliere.
Grazie a lei
Intervista su Plusnews.it