L’approvazione del PTPR atteso dai territori e dalle amministrazioni ormai da 25 anni è a nostro giudizio un’occasione mancata. Da anni la tutela del territorio è un punto cardine della nostra politica. Questo documento doveva dare norme chiare agli Enti Locali, soprattutto fornire ai Comuni, sia gli strumenti legali per la salvaguardia delle aree vincolate, che le certezze operative per gli interventi edilizi e infrastrutturali realizzabili. C’era l’opportunità per elaborare un sistema di regole puntuali e condivise, quanto mai necessarie per programmare lo sviluppo e la conservazione della regione Lazio. Purtroppo il documento partorito dalla maggioranza a guida PD con innesti del M5 stelle non è affatto esaustivo in termini di tutela e genererà confusione negli atti. Un esito che avevamo previsto, considerando l’accelerazione ai lavori di queste ultime settimane, imposta dalla strana alleanza DEM/Penta-Stellati, già vista molte volte in Regione. A peggiorare le cose l’incomprensibile Stop record dei lavori, sospesi per 13 ore, senza dare alle opposizioni alcuna tempistica della procedura. Salvo poi accelerare improvvisamente dando inizio all’Aula all’una di notte, negando al PTPR atteso da un quarto di secolo il confronto democratico e la trasparenza che avrebbe avuto se si fosse tenuto in orari più consoni, magari alla presenza dei cittadini. Crediamo inoltre che il lavoro notturno, protrattosi fino alle ore 6, potrebbe aver prodotto errori tecnici dovuti alla concitazione e ai tempi ristretti, probabile causa di futuri ricorsi. Essendo il documento confuso ed incompleto sia in termini di tutele che di progettualità, Fdi ha espresso voto contrario. Nel corso dei lavori, abbiamo avanzato delle proposte per rendere obbligatori i pareri a protezione dell’incommensurabile patrimonio di Roma dall’assalto di progetti come quello di Mac Donald alle terme di Caracalla e per la salvaguardia e valorizzazione delle architetture Liberty e Razionalista che hanno impreziosito il Novecento Italiano. Presentato anche un documento sulla regolamentazione della sostituzione edilizia, per favorire il recupero delle periferie delle grandi città e riparare i guasti compiuti negli anni Settanta e Ottanta in nome dell’architettura collettivista, che alienava l’individuo e realizzava mostri come il serpentone di Corviale, i palazzoni di Tor Bella Monaca e diffusi interventi senza qualità urbana e sociale. Alle periferie è riferita anche la nostra proposta sui Toponimi che dà la possibilità di presentare progetti, sempre nel rispetto dei vincoli esistenti. Nel pacchetto di soluzioni di Fdi anche agevolazioni per consentire interventi di ricostruzione nei comuni del cratere del sisma.
Così in un comunicato i consiglieri regionali del Lazio di Fratelli d’Italia: Ghera, capogruppo, Righini, Colosimo.