“Le recenti e ripetute dichiarazioni del Presidente della Federtennis Binaghi, in merito alla totale assenza dell’amministrazione capitolina nel supporto organizzativo agli internazionali d’Italia di tennis, non fanno che ribadire la mancanza da parte dell’Amministrazione Marino di una qualsiasi politica sportiva. Peraltro basta confrontarsi con gli operatori sportivi della città (gestori impianti sportivi, organizzatori di eventi) e gli enti istituzionalmente preposti a promuovere lo sport (federazioni sportive, enti di promozione sportiva) per ascoltare disperate grida di allarme in ordine alla situazione complessiva del mondo sportivo cittadino. Impianti abbandonati, lo Stadio Flaminio per il quale esisterebbe uno studio di fattibilità redatto da Risorse per Roma che potrebbe essere utilizzato quale base per un bando pubblico, il Campo Testaccio, ostaggio di una querelle amministrativa tra l’amministrazione e i concessionari del PUP follemente progettato a suo tempo dalla Giunta Veltroni, sul quale si registrano solo singolari e estemporanei annunci dell’Assessore allo Sport e del Presidente del Municipio (evidentemente poco informati tra le varie cose, anche dei diritti del concessionario dell’impianto), le palestre scolastiche senza alcuna manutenzione solo alcune delle testimonianze che giornalmente riceviamo e osserviamo.
Ultima infelice uscita quella sugli impianti sportivi di proprietà comunale, sui quali invece di un’analisi attenta e puntuale delle problematiche reali magari attraverso il necessario e opportuno confronto con i concessionari, si preferisce un atteggiamento quantomeno superficiale e demagogo. Si avvii piuttosto una sana condivisione sulle linee guida in merito al ruolo futuro degli impianti senza dimenticarne il passato e il fondamentale servizio reso ai cittadini prima di tutto. E certamente fa anche effetto ascoltare ripetutamente il Presidente del CONI esprimersi sulla candidatura della città di Roma alle Olimpiadi del 2024. Fa un certo effetto perché a così encomiabile attivismo fa da contraltare un assordante silenzio del Sindaco di Roma Ignazio Marino. E tale silenzio non si sa se sia dovuto a una totale ignoranza in materia o se invece vi siano reconditi motivi che lo hanno portato finora a sembrare una vera e propria comparsa sulla scena della candidatura. In tale ambito sorprende che prima di annunciare apertis verbis la candidatura della città di Roma, non si sia avviato un confronto con la forze sportive del territorio per ascoltarne le esigenze in materia ad esempio di impiantistica sportiva e si sia data per scontata la condivisione di un’idea da parte dei cittadini romani. E questo modo di fare meraviglia non poco se lo si confronta con le altre candidature sinora annunciate (Boston, Amburgo, Parigi) che ben prima dell’annuncio hanno dato vita a ripetute e svariate occasioni di confronto con le rispettive popolazioni. E va sottolineato che se pensiamo di poterci candidare ad organizzare il massimo evento sportivo non si può prescindere da una quotidiana attenzione verso il mondo sportivo cittadino di base e di grande livello. E questo sinora è totalmente mancato a Marino e la sua giunta”.